Eccoci con un nuovo articolo divulgativo dell’Amico professor Enrico Martini.
Come sempre, il testo è accompagnato da bellissime e didattiche foto, da schemi su carta millimetrata e da sapiente chiarezza.
Questa volta Enrico ci parla di flysch, cioè di “terreno che scivola”: “un insieme di rocce sedimentarie (calcari, arenarie, argilliti e così via) generatesi in fondo al mare ed emerse quando qualche bulldozer ciclopico (l’Africa, ad esempio) premette contro fondi marini, li spostò e li fece diventare terre emerse”.
Simpaticamente, il professor Martini ricorda la sua personale “era geologica”, condivide con noi le domande alle quali non aveva avuto risposta dai suoi docenti e ci propone le spiegazioni che a lui paiono logiche: “quando, nell’Era Paleozoica, frequentai le lezioni del corso di Geologia per la laurea in Scienze Naturali, nessun docente mi spiegò quale fosse l’origine di certe stratificazioni calcaree o arenacee, con intercalate argilliti, così frequenti qua e là in Liguria e, in generale, soprattutto sugli Appennini, che le immagini seguenti mostrano. Propongo ora ai miei lettori una spiegazione che a me pare logica; decidano liberamente se la ritengano condivisibile”.
E tante sono le metafore che possono portare alla mente queste affascinanti antichissime storie geologiche e geomorfologiche.
In questo terribile lungo periodo di violazione di ogni diritto umano e di ogni trattato internazionale, l’instabilità delle rocce ci racconta la nostra precarietà e il continuo “mescolarsi” di componenti diverse ci racconta che anche il genere umano (composto da esseri molto diversi, unici e irripetibili) è indivisibile e che un diritto violato di un singolo essere umano (o di migliaia di esseri umani!) è un diritto violato di tutti: non esiste “noi” e “loro”.
Che la conoscenza ci possa aiutare a prendere consapevolezza della nostra natura e delle nostre responsabilità!
L’articolo divulgativo chiude con due ottimi consigli di lettura per chi volesse approfondire (Bosellini).
Partiamo allora per questo viaggio nel tempo, nelle rocce e perché no un po’ anche dentro di noi!
Buona lettura, buona Montagna e buona Pace a tutt* ovunque nel mondo!
Francesca Fabbri