18 Giugno – Cicloescursionismo – Anello del Monte Penna e delle Agoraie

 

Anello del Monte Penna e delle Agoraie

Appennino Ligure Val d’Aveto

 

Accesso: Dal casello A12 di Lavagna, direzione Carasco, Borzonasca, a destra per Prato Sopralacroce (23km), piccolo parcheggio sotto il cimitero.

Vedi cartina 1:50000 dell’itinerario. In rosa il giro principale, in blu le varianti.

Attraversato il paesino di Sopralacroce, si prosegue brevemente in discesa e subito dopo le ultime case si prende la strada a sinistra nel bosco. L’asfalto cede presto il passo a una bella sterrata che senza possibilità di errori, con pendenza mai oltre il 10%, supera piccole borgate, esce sulle ampie praterie con immenso panorama sul mare e giunge a un bivio segnalato (m 1289, km 8) dove si prende a destra. Aumentano seppur di poco i sassi e la pendenza, su un curvone sosta d’obbligo alla Pietra Borghese, nero masso peridotitico relitto dell’antico fondo oceanico, e siamo al Rifugio Monte Aiona (m 1503, km 11), spesso custodito.

Pochi metri prima del rifugio una strada forestale, risistemata a metà 2007, raggiunge rapidamente in 700m il Passo della Spingarda riconoscibile per il masso con mille segnavia. Ci si infila nella bella faggeta a destra seguendo l’Alta Via dei Monti Liguri (striscia bianca e rossa, pallini blu) e con un po’ di spinta per prati ingombri di rocce impedalabili si guadagna la cima Coppi del giro, Passo del Cantomoro m 1622. L’Alta Via, ora in territorio emiliano, piomba nel bosco con una divertente discesa dove è facile per l’entusiasmo perdere i segnavia: fermarsi allo spiazzo del Passo dell’Incisa (m 1466, km 14.5). Salvo un paio di scogli è la discesa più tecnica e remunerativa del giro.

 

A destra uno sterratone in piano permette di compiere il periplo del Monte Penna: si perde un po’ di quota con due tornanti, si scavalca il Taro che qui è un ruscello neonato, si oltrepassa un’ottima sorgente e, tenendo sempre la sinistra a tutti i bivi, galoppando su velocissime strade forestali si torna in Liguria al Passo del Chiodo (m 1457, km 24.8) con una inevitabile salita su asfalto.

 

Dal passo si scende verso sinistra e appena oltre il km 10 della provinciale si torna nel bosco a sinistra, si risale sotto gli abeti un tornantone e si trova a destra una strada sbarrata al traffico ma non ai bikers (m 1432, km 27.1).

Comincia la parte più spettacolare del giro, il versante Nord del Monte Aiona. La grande pista forestale conduce al ponticello in pietra con vista sulla Val d’Aveto, lascia a sinistra la salita per il passo della Spingarda e prosegue su ciottolato fino a uno spiazzo dove sembra morire (m 1480, km 32.1). Un sentierino a sinistra, da subito ciclabile, è invece l’inizio di un fantastico single track in quota (segnavia A3 rosso), che dopo poco attraversa un’enorme frana (passaggio esposto ma quasi tutto in sella) e torna nel bosco attraversando con dolcissimi saliscendi una serie di valloncelli nella faggeta più fitta.

In corrispondenza di una piccola area di sosta con panchina si seguono con attenzione a sinistra i segnavia A2 e PNX, cercando di evitare il labirinto di deviazioni e rimanendo sempre in quota. Si superano due ponticelli di legno e si percorrono pochi metri di Alta Via, giungendo nei pressi di una tettoia con tabellone dove termina il sentiero (m 1380, km 34.7).
Si scende ora su una larghissima pista e, in corrispondenza di una casetta di legno al bordo di una recinzione (riserva integrale dei Laghi delle Agoraie), si imbocca a sinistra lo stradone forestale che passa accanto a una colata di basalti a cuscini e all’acquitrino del Lagastro. Una piccola risalita e ci si raccorda ancora all’Alta Via fino alla Cappelletta delle Lame con annesso rifugio (m 1306, km 38).

 

VARIANTE (giro del Lago Giacopiane)

Dalla Cappelletta delle Lame, invece di svoltare a sinistra, si mantiene la stessa direzione lasciandosi la cappelletta a sinistra. Inizia subito un single track segnalato con labili tracce rosse, inizialmente su dolci declivi tra radi pini, che dopo l’attraversamento di un corso d’acqua prende a scendere più ripido e poi al limite della tenuta su fondo via via più dissesato fino alla selletta del M. Gasparella (m 1132). Si aggira il monte sulla destra per una malagevole traccia orizzontale, spesso invasa dai rovi, fino a sbucare su una spianata a poca distanza dal Lago di Giacopiane. Si costeggia il lago (m 1065, km 3) verso sinistra sul comodo sterrato e poco prima della diga si prende a sinistra un ottimo sentiero (segnavia: rombo rosso pieno) che per un breve tratto segue l’acquedotto, poi attraversa un rio e sale ripido e dissestato fino a raggiungere la sterrata che scende a Perlezzi (m 1119, km 6 circa).

 

Quasi al termine delle fatiche si prosegue a destra (sbarra), salendo sempre con fondo ottimo fino a riguadagnare il versante marino e sbucare (m 1330, km 41.5) su uno sterrato che si segue a destra: ci aspettano 10km di discesa continua nella prateria che, passando accanto al lago di Giacopiane e al M. Agugiaia, alla fine ci porta all’asfalto, alla borgata di Perlezzi e a Sopralacroce dove si conclude l’anello (km 52).

Dati del giro:
Anello Prato Sopralacroce – Rifugio Monte Aiona – Passo del Cantomoro – Passo dell’Incisa – Passo del Chiodo – Cappelletta delle Lame – Lago di Giacopiane – Perlezzi – Prato Sopralacroce

Quota di partenza: 540 m (Prato Sopralacroce) Quota Max: 1622 m (Passo del Cantomoro)
Disl.:1600 m Ciclabilità salita: 98% Ciclabilità discesa: 98% Difficoltà: MC/MC Sviluppo: 52 km

 

 

 

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